Decadenza monastica

L'ascia dell'abbandono si è abbattuta anche su questo splendido complesso monastico del XII/XV secolo, che si staglia imponente su uno sperone roccioso che si affaccia a strapiombo sulla vallata. È un edificio temprato dalle vicissitudini storiche che lo hanno già visto vittima di precedenti abbandoni ed atti vandalici. L'immenso giardino è ormai ricoperto da erbacce e sterpi, tant'è che non si vede neanche il terreno. Il tetto, profondamente lesionato, indica chiaramente lo stato di decadenza prolungata nel tempo.

Troviamo l'ingresso in una cantina e successivamente, grazie ad una vecchia scala di legno traballante, accediamo al refettorio.

Il chiostro, a pianta quadrata, conserva ancora gli affreschi lungo tutte le mura perimetrali. Le lesioni non sembrano aver intaccato la struttura.


Ci addentriamo nei corridoi finché troviamo la sacrestia, la quale nasconde un affascinante segreto: le esequie del Beato! Proseguendo sul nostro percorso, guadagniamo l'ingresso della chiesa: realizzata in stile barocco, presenta un'unica navata e due altari laterali che custodiscono le spoglie di altri Beati locali. La luce del sole illumina le pareti bianche e fa risplendere le splendide decorazioni dorate.




L'esplorazione si svolge in totale serenità: la pace che regna tra quelle mura non deve essere molto diversa da quella che la caratterizzava quand'era in attività; l'ampio affaccio panoramico favorisce sicuramente la contemplazione e la riflessione. Come quella che ci spinge ad ammirare quella mastodontica bellezza abbandonata sul fianco della montagna.

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