La beata Muffa - Convento terremotato



È una giornata fredda e umida quando decidiamo di visitare un convento abbandonato nel Centro Italia. Trovarlo non è stato per niente semplice, vista la sua posizione sperduta nell'entroterra e le scarse informazioni che avevamo a disposizione. Secondo la tradizione popolare, San Francesco fece tappa qui in uno dei suoi viaggi.
Parcheggiata la macchina, subito notiamo la struttura immensa sviluppata su due piani. Ci sembra sin da subito poco stabile e molto danneggiata dagli ultimi terremoti.
Armàti di coraggio... Si entra!

Una volta aver oltrepassato il cortile nel cortile, ad accoglierci troviamo una vegetazione incolta e tantissima umidità. L'accesso è più semplice del previsto... quando trovi una porta spalancata che fai, non entri?
Muffa.
Buio.
Buio e muffa.

Accendiamo le torce elettriche. Siamo all'interno di un locale lavanderia. Il luogo è stato abbandonato ormai da anni, molto probabilmente in seguito al terremoto che han reso inagibile la struttura. Si notano infatti numerose crepe nei muri, sia esterni che interni. Incuriositi saliamo al primo piano.
Stanze enormi, cucine industriali completamente arredate e pensili carichi di provviste. Dalla cucina arriviamo in quella che sembra essere un refettorio. Travi in legno e parquet trasudano acqua da ogni dove. Prudentemente decidiamo di non calpestare quel pavimento zuppo ma fotografiamo la stanza dalla soglia della porta.

Ci inoltriamo tra i labirintici corridoi e, tra una stanza e l'altra, scoviamo un portone chiuso. Con tanta adrenalina e curiosità cerchiamo di aprire la porta... un tappeto persiano ed un armadio colmo di tonache ed abiti talari, si stagliano al centro della stanza. Che scoperta questa! Riposte lì con cura, "al sicuro", ancora pulite ma tristemente dimenticate.

Sono quasi le 19. Il sole sta per tramontare ed abbiamo tanta strada da fare prima di poter tornare a casa. Affrettiamo il nostro giro di esplorazione e ci dirigiamo verso l’uscita, soddisfatti e tanto fortunati.


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