Il nostro obiettivo si trova in aperta campagna a pochi metri dal mare, è caratterizzato da un alto muro di cinta, quattro bastioni posti agli angoli ed un imponente cancello d'ingresso. Sembra proprio lo sfondo di un film horror ed il giardino incolto rende il tutto ancor più lugubre. Non è facile trovare la strada che porta all'edificio principale perché il sentiero è interrotto dagli alberi caduti e dalla vegetazione selvaggia.
Eccoci finalmente giunti di fronte all'ingresso principale di un ex orfanotrofio!
Struttura realizzata nel XVII secolo, fu dapprima residenza estiva nobiliare per poi assumere la funzione di orfanotrofio alla fine degli anni '40. La sua attività si concluse attorno agli anni '80, quando la sede dell'orfanotrofio fu trasferita in città. Si presenta molto danneggiata: profonde crepe corrono lungo le pareti, i gradini che portano al piano superiore sono parzialmente crollati ed i pavimenti si presentano parecchio sconnessi.
L'atmosfera all'interno è spettrale: fitti cespugli ricoprono il cortile centrale; il piano terra, in cui si trovavano cucina, dispensa e refettorio ed un salone per l’accoglienza dei visitatori, è parzialmente al buio e ci facciamo strada con le torce accese. In una delle stanze troviamo un vecchio confessionale in legno e qui scattiamo qualche foto con la maschera di V per Vendetta.
Sfidiamo la sorte e saliamo lungo la scalinata che tanti secoli fa, ha visto passare i membri di una nobile famiglia iberica. Le stanze del primo piano sono molto più ampie rispetto a quelle del piano sottostante. Era qui infatti che si trovavano le aule scolastiche, la stanza per l'attività del ricamo e cucito, i dormitori con i bagni, l'infermeria e l'alloggio per le suore.
Sui soffitti si riescono ancora a vedere alcune decorazioni, a ricordo degli antichi sfarzi che un tempo abbellivano la dimora. L'architettura regolare, l'alto muraglione e le torrette di avvistamento conferiscono al luogo un'atmosfera profondamente austera. Circolano numerose leggende riguardanti apparizioni di fantasmi di suore o giovani ragazze, morti violente, suicidi, incidenti capitati negli anni passati che vorrebbero giustificare le spettrali apparizioni. Ma l'unica esperienza paranormale che abbiamo vissuto noi, è l'incredibile degrado di una tale residenza.
Struttura realizzata nel XVII secolo, fu dapprima residenza estiva nobiliare per poi assumere la funzione di orfanotrofio alla fine degli anni '40. La sua attività si concluse attorno agli anni '80, quando la sede dell'orfanotrofio fu trasferita in città. Si presenta molto danneggiata: profonde crepe corrono lungo le pareti, i gradini che portano al piano superiore sono parzialmente crollati ed i pavimenti si presentano parecchio sconnessi.
L'atmosfera all'interno è spettrale: fitti cespugli ricoprono il cortile centrale; il piano terra, in cui si trovavano cucina, dispensa e refettorio ed un salone per l’accoglienza dei visitatori, è parzialmente al buio e ci facciamo strada con le torce accese. In una delle stanze troviamo un vecchio confessionale in legno e qui scattiamo qualche foto con la maschera di V per Vendetta.
Sfidiamo la sorte e saliamo lungo la scalinata che tanti secoli fa, ha visto passare i membri di una nobile famiglia iberica. Le stanze del primo piano sono molto più ampie rispetto a quelle del piano sottostante. Era qui infatti che si trovavano le aule scolastiche, la stanza per l'attività del ricamo e cucito, i dormitori con i bagni, l'infermeria e l'alloggio per le suore.
Sui soffitti si riescono ancora a vedere alcune decorazioni, a ricordo degli antichi sfarzi che un tempo abbellivano la dimora. L'architettura regolare, l'alto muraglione e le torrette di avvistamento conferiscono al luogo un'atmosfera profondamente austera. Circolano numerose leggende riguardanti apparizioni di fantasmi di suore o giovani ragazze, morti violente, suicidi, incidenti capitati negli anni passati che vorrebbero giustificare le spettrali apparizioni. Ma l'unica esperienza paranormale che abbiamo vissuto noi, è l'incredibile degrado di una tale residenza.
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